Una poesia di Alessandra Corsano per fate Fogli
Clochard
Nelle tue prime notti
di scortese silenzio
al cielo reclamavi
il bisogno dell'immenso,
tacita speranza
di nuove mete altrove.
E ogni giorno
il ciel te le mostrava.
Una scelta parallela
sul selciato della vita,
nella logica di un giorno,
dietro il senso di un mistero.
E il tuo corpo
sotto un ponte
purgatorio diveniva.
Per tutti.
Ho sfiorato
la tua mano
come fosse cosa sacra,
ho sentito il tuo dolore
dimenarsi dal passato,
radice divelta
dall'asfalto dei tuoi sbagli.
Ho guardato nei tuoi occhi
come luoghi da esplorare,
solo il tempo di un respiro
già godevo dell'immenso
che quel cielo t’ha mostrato.
di scortese silenzio
al cielo reclamavi
il bisogno dell'immenso,
tacita speranza
di nuove mete altrove.
E ogni giorno
il ciel te le mostrava.
Una scelta parallela
sul selciato della vita,
nella logica di un giorno,
dietro il senso di un mistero.
E il tuo corpo
sotto un ponte
purgatorio diveniva.
Per tutti.
Ho sfiorato
la tua mano
come fosse cosa sacra,
ho sentito il tuo dolore
dimenarsi dal passato,
radice divelta
dall'asfalto dei tuoi sbagli.
Ho guardato nei tuoi occhi
come luoghi da esplorare,
solo il tempo di un respiro
già godevo dell'immenso
che quel cielo t’ha mostrato.
Alessandra Corsano dal libro “Quaranta passi
più due”
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